venerdì 22 luglio 2011

"Tahrirland" e dintorni

Foto presa qui
Mentre Piazza Tahrir è diventata una piccola città autogestita, con tanto di scuola, cinema, biblioteca ed entertainment vari (il-fiume-di-parole Sandmonkey ne fa un'emozionante descrizione), i venerdí continuano ad essere i giorni votati alle manifestazioni, o, per meglio dire, ai sit-in, vista l'organizzazione della sicurezza che Tahrirland si è data per evitare la gente molesta tanto cara ai media.

Per oggi ci sono tre chiamate al milione in piazza:
- quella degli abitanti di Tahrirland, chiamata "Il Venerdí dell'Unità", per dimostrare la coalizione contro le forze ancora in piedi del regime
- quella dei salafiti, chiamata "Il Venerdí dell'Identità e della Stabilità", per esprimere dissenso contro il manifesto di valori sovra-costituzionali, troppo laici per i loro gusti
- quella dei nostalgici nasseriani, chiamata "Il venerdí della Giustizia Sociale" per festeggiare la rivoluzione (nasseriana, per l'appunto) del 23 Luglio 1952


I Fratelli Musulmani hanno deciso di non partecipare a nessuna di queste. Magari tramano nell'ombra, ma li vedo un po' persi. Lo spauracchio dell'occidente, prima si unisce alla rivolta del 25 Gennaio soltanto verso la fine, poi si fa promotore de "Il Venerdí dell'Insistenza" dell'8 Luglio, poi vuole produrre un film sulla rivoluzione. Nel frattempo, ricordo, si sono scissi in 5 (ben cinque) partiti, e le tentano tutte per guadagnarsi consensi. C'è grossa crisi, nella vecchia Ikhwan, si stava meglio quando si stava peggio, eh?


E mi sa che gli USA non sanno più che pesci pigliare, dopo che avevano individuato proprio nei Fratelli Musulmani gli interlocutori più appetibili del panorama egiziano attuale . Di sicuro non i salafiti (che sono pure pochi, solo che ora sono visibili, prima no, nascosti nelle piccole moscheucce di campagna - continuo a ripeterlo), di sicuro non i ragazzi di Tahrir (troppo rivoluzionari, troppo autonomi, troppo democratici), di sicuro non i militari (come si permettono di rifiutare gli aiuti della Banca Mondiale e dell'FMI?)

In tutto questo, una blogger sempre aggiornatissima ci elenca i punti del progetto di legge elettorale.
Non mi piace un granché, a parte la possibilità di votare con la carta d'identità e l'abbassamento dell'età per la candidatura all'assemblea popolare da 30 a 25 anni. Molte cose non chiare, come l'abolizione delle quote rosa (ma l'obbligo di almeno una donna in ogni lista - ?), o la possibilità di voto per i residenti all'estero, per non parlare dell'abolizione degli slogan religiosi (vecchia guardia e comportamento da struzzo) e del rifiuto degli osservatori internazionali come rifiuto alla sovranità (ehm...). Staremo a vedere.


Nel frattempo, dove si sta bene e si gioca a Monopoli con gli USA c'è chi pensa a tutt'altro, come per esempio Hamad, che modifica il corso delle acque perché il suo nome sia visibile dallo spazio.
Queste sí che sono priorità.

Oppure, ancor peggio e di italica reminiscenza, c'è chi progetta un ponte sul Mar Rosso per arrivare direttamente in Arabia Saudita.

A me sembra che gli unici a capire qualcosa del mondo sono proprio qui

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